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UZAK


Tullio Kezich, Corriere della Sera (Italy), 26/6/2004



Sta crescendo un valido cinema turco, di cui questo Uzak (Lontano) pluripremiato a Cannes rappresenta un valido esempio.

Annotiamoci il nome del regista Nuri Bilge Ceylan perché ne sentiremo riparlare. Si tratta di un "autarchico", che si gira i film in casa mobilitando parenti e amici, come faceva l' Olmi della prima maniera.

Siamo alle porte di Istanbul dove arriva dal paese il disoccupato Josuf sollecitando l'ospitalità del fotografo Mahmul suo parente.

Quest'ultimo si è appena separato dalla moglie ed è depresso e malmostoso; ma anche Josuf si rivela imbranato nei rapporti con le donne.

Uzak è una riflessione a trattiumoristica sulla difficoltà di una convivenza forzata in un universo irto di problemi.

Non si può fare a meno di simpatizzare con i protagonisti, per cui spiace apprendere che l'interprete di Josuf nella vita reale è morto in un incidente.

Prima di apprendere che Cannes aveva laureato lui e l' altro come attori.